Le DOP: |
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Rassegna principali cultivar : |
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L’olivo, è la pianta millenaria, diffusa nei tempi antichi in tutto il Mediterraneo, che con i suoi mitici frutti unisce il passato al presente ed al futuro.
Tuttavia, se cerchiamo notizie sul web o su carta stampata sui prodotti dell’olivo, troviamo una ricchissima e vasta bibliografia sull’olio extravergine di oliva: come coltivare l’olivo, come raccogliere ed estrarre l’olio dalle olive, come conservarlo ed utilizzarlo in cucina ed in cosmesi, ma troviamo poco o niente sulle olive da tavola; eppure queste se addolcite correttamente mantengono inalterate tutte le proprietà nutrizionali del frutto di origine ed hanno visto negli untimi 20 anni il triplicarsi del consumo sui mercati mondiali. Le tipologie di olive da mensa che troviamo sugli scaffali sono molto numerose, ma, dal momento che l’oliva anche se matura, contiene una sostanza amara (oleuropeina), il trattamento comune a tutte per essere consumate, è l’addolcimento effettuato attraverso tecniche di lavorazione diverse a seconda della cultivar, del grado di maturazione e delle tradizioni locali. Per avere una corretta informazione, prima di passare alla rassegna delle principali cultivar utilizzate per le olive da mensa è necessario dare qualche numero su produzioni e su consumo. Nella campagna 2012/13, a livello mondiale, sono state prodotte oltre 2.315 milioni ton di olive da tavola, ripartite come nel grafico sottostante |
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La produzione italiana che si aggira intorno a 70 – 80.000 ton, rappresenta meno del 4% della produzione mondiale, mentre il consumo è di almeno 125.000 ton, che con un disavanzo che aggiunto alle 8.000 ton di olive in esportazione è di circa 60.000 ton che vengono importate principalmente dalla Spagna, Grecia, e Paesi del Mediterraneo Produzione Italiana circa 76.000 tonnellate |
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PRODUZIONE E CONSUMI DI OLIVE DA TAVOLA NEL DECENNIO 2000/2010 |
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RIPARTIZIONE CONSUMI OLIVE DA TAVOLA NELL’UE |
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Tra i Paesi della Unione Europea, l’Italia si pone tra i maggiori consumatori con circa 3Kg di olive pro capite/annuo. Questi dati confermano come l’Italia è uno dei principali consumatori ed è fortemente deficitario nella produzione di olive da tavola e pur avendo nel suo patrimonio olivicolo ben 60 cultivar che potrebbero dare, non solo prodotti di eccellenza, ma anche reddito, dal momento che le olive fresche vengono pagate almeno 8 volte di più di quelle destinate a produrre olio, non riesce a far emergere questo settore per gli annosi problemi dell’olivicoltura nazionale, che possono essere riassunti in: Produzione
Trasformazione e commercializzazione
e GDO
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