Le DOP:
Rassegna principali cultivar :

Cucco

ORIGINI DELL'OLIVICOLTURA IN ABRUZZO

Le prime tracce di olivicoltura in Abruzzo risalgono al periodo della dominazione romana, quando le misure protezionistiche adottate da Roma favorirono l'espansione dell’olivicoltura e dell’industria olearia; È Virgilio a raccontare della presenza dell’olivo nella Marsica, mentre Ovidio parla della produzione di olivo nella Valle Peligna. In Età imperiale vi furono scambi commerciali basati soprattutto su prodotti agricoli, olio, vino e cereali, tra l’Urbe e i municipi romani della zona. La caduta dell’Impero Romano e l’inizio delle invasioni barbariche e della dominazione Longobarda segnarono il declino delle produzioni e dei commerci, fino ad arrivare agli anni bui del Medioevo. Fu attorno al XII secolo grazie all’opera dei monaci Benedettini e Cistercensi, che si ebbe la rinascita dell’olivicoltura con la selezione delle piante di olivo. Nel 1931 nasce a Pescara, in applicazione del Regio Decreto del 05/11/1931, la "Regia Stazione Sperimentale di Olivicoltura e di Oleificio" il cui primo Direttore fu il Prof. Giulio Savastano. Tale Istituzione viene assorbita nel 1968 della rete di ricerca istituita con  D.P.R. n° 1318 del 23/11/1967 entrando a far parte dei 23 Istituti di ricerca del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con la denominazione di  “Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica”.

A seguito della riorganizzazione della rete di ricerca l'Istituto diviene Sede Scientifica di Città Sant'Angelo (PE) del CRA-OLI Centro di Ricerca per l'Olivicoltura e l'Industria Olearia. Sotto la Direzione del Dott. Mario Solinas, il Centro ha svolto un ruolo determinante nella definizione del metodo organolettico del Panel Test per la classificazione degli oli di oliva vergini. Attualmente dispone di un panel di assaggiatori (panel leader Dott.ssa Luciana Di Giacinto) riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale (COI-Consiglio Oleicolo Internazionale). Dall'anno 2007 è stato altresì costituito un panel ufficiale di assaggio per la valutazione sensoriale delle olive da mensa anch'esso riconosciuto dal COI (panel leader Dott.ssa Barbara Lanza).

La coltura dell’olivo, pur trovando la massima concentrazione nella collina litoranea è presente su gran parte del territorio regionale, partendo dal mare fino ad arrivare alle zone pedemontane della Maiella e del Gran Sasso ad altitudini di 600-700 mt s.l.m. Delle 25 varietà di olivo censite in Abruzzo solo due si prestano alla trasformazione come olive da tavola: la Cucco e l’Intosso.

CARATTERISTICHE DELLA CUCCO

Tra Chieti e Francavilla a Mare si coltiva una particolare cultivar di olive chiamata ‘Cucco’ o ‘Oliva da Cuccare’ per la sua forma sferica che ricorda la ciliegia. È una varietà che viene utilizzata come oliva a duplice attitudine, ovvero per la produzione di olive da tavola ed olio. L’olio che si ottiene è caratterizzato da un fruttato leggero con piccole note di amaro e piccante, molto delicato, mentre le olive da tavola sono ottime sia per la tessitura della polpa che per il favorevole rapporto polpa/nocciolo.

LAVORAZIONE DELLE OLIVE

Normalmente le cucco si addolciscono quando sono nere in salamoia naturale, tuttavia malgrado la buona pezzatura dei frutti e la possibilità di essere lavorata come oliva da mensa nera, non trova attualmente diffusione per la marcata alternanza e la facile cascola preraccolta dovuta spesso a evidenti attacchi di mosca olearia. Oggi le olive da tavola localmente vengono utilizzate anche per la produzione di ottime paste di olive per la preparazione di bruschette.

ZONA DI DIFFUSIONE

La Cucco è una delle cultivar tipiche dell’Abruzzo dove cresce sulle zone collinari costiere di Pescara e Chieti. Pianta rustica, di elevata vigoria ed a portamento espanso, appare maestosa ed imponente. Autocompatibile, migliora con opportuni impollinatori, mentre si sono osservati fenomeni di intersterilità con le varietà "Dritta", "Intosso", "Castiglionese" e "Jannaro".

La produttività è elevata e alternante. L’epoca di maturazione è precoce. La cascola è accentuata per la ridotta resistenza al distacco.

I frutti, destinati alla produzione di olive verdi al naturale o nere alla greca, hanno un rapporto polpa/nocciolo equivalente a 4, ed il distacco della polpa è agevole. Il contenuto in olio è medio. Particolarmente tollerante alle basse temperature; ha mostrato sensibilità alla rogna e alla carie

PIANTA

Vigoria: medio-alta

Portamento: espanso

Chioma: a densità media


INFIORESCENZA

Lunghezza: media

Numero fiori: medio

Epoca di fioritura: precoce


FOGLIA

Forma: lanceolata

Dimensioni: medie

Colore: verde e grigio chiaro

DRUPA

Peso: elevato

Forma: ovoidale

Lenticelle: numerose e grandi