Le DOP:
Rassegna principali cultivar :

Carolea

ORIGINI

L’olivicoltura in Calabria ha origini antichissime tanto che sono stati trovati reperti archeologici che risalgono al periodo dell’età del bronzo prima dell’arrivo dei coloni greci che si stanziarono intorno all’ VIII secolo a.C. con la dominazione romana si intensifica la coltivazione dell’olivo che dalle coste ioniche si porta sul tirreno.

Già nel 1550 il Barrio scriveva della presenza di olive, grosse come mandorle e carnose, preparate in botti ed ottime da mangiarsi. Sicuramente parlava della Carolea, ma non sono da dimenticare anche le olive Cassanese o Grossa di Cassano. Nel corso degli ultimi secoli la duplice attitudine della cultivar “Carolea” ha diversificato l’utilizzazione delle olive sia come base per ottenere olio che olive da mensa sia verdi che nere.

CARATTERISTICHE DELLA CAROLEA

La drupa di forma ovoidale con apice umbonato e peso da 4 a 8 g con la polpa che rappresenta l’80-85% del frutto. Le sue caratteristiche morfologiche la rendono ideale per la conservazione in salamoia, lavorate sia in verde che in nero o essiccate. L’unico neo è rappresentato dalla difficoltà di separazione della polpa dal nocciolo. Ottime usate in cucina, si utilizzano a crudo, sia come antipasto che per insaporire piatti a base di pesce e verdure.

LAVORAZIONE DELLE OLIVE

La raccolta delle olive da tavola destinate alla trasformazione con il metodo naturale inizia quando la pezzatura è definita, da ottobre fino a dicembre secondo la tipologia di olive che si vuole ottenere: verdi in salamoia, nere al naturale o essiccate al forno. Dopo la raccolta, in poche ore, le olive vengono avviate alla lavorazione.

Per l’addolcimento è previsto sia il metodo naturale con salamoia all’8/10% sia il metodo Sevillano. In questo caso le olive vengono trattate con soluzione alcalina del 2-3% di NaOH per 8-12 ore fino a che la liscivia è penetrata ai 2/3 circa dello spessore della polpa. Terminato questo trattamento, le olive vengono lavate con acqua per eliminare la soluzione sodica. In seguito si procede con la fermentazione lattica, che dura 30-60 giorni, in recipienti ripieni di salamoia che deve avere una concentrazione iniziale del 9%-10%.

ZONA DI DIFFUSIONE

La Carolea è una delle cultivar più importanti della Calabria, viene coltivata in tutte le province con una diffusione di circa 50.000 ettari che vedono però la massima estensione nella provincia di Catanzaro seguita da Crotone e Cosenza. Cultivar di facile adattamento viene coltivata fino ad 800 m s. l.m. L’albero di media vigoria, ha portamento assurgente ampio, con rametti esili ed eretti. Autosterile, necessita di opportuni impollinatori quali ’Nocellara messinese’, ’Cassanese’, ’Pidicuddara’, ’Picholine’ e ’Itrana’. La produttività è elevata e costante. La maturazione dei frutti è scalare. Il rapporto polpa/nocciolo corrisponde a 4,5 e il distacco della polpa risulta difficile. La produzione viene utilizzata sia per la preparazione delle olive da tavola verdi o nere, sia per l’estrazione dell’olio. Particolarmente tollerante alle basse temperature; ha mostrato sensibilità all’occhio di pavone e alla mosca. E’ molto sensibile al mal del piombo. La carolea esige cure agronomiche ma si adatta bene alle diverse condizioni ambientali del meridione. Per il portamento della pianta e la pezzatura dei frutti questa cultivar si presta alla raccolta meccanica.

PIANTA

Vigoria: medio-alta

Portamento: assurgente

Chioma: a densità medio-alta


INFIORESCENZA

Lunghezza: piccola e compatta

Numero fiori: medio

Epoca di fioritura: precoce


FOGLIA

Forma: ellittica- lanceolata

Dimensioni: medi0-elevate

Colore: verde scuro e verde chiaro

DRUPA

Peso: elevato

Forma: ovoidale con umbone evidente

Lenticelle: numerose e grandi